Gentile Dottoresa, sono un pò preoccupata perché il mio bimbo che ha compiuto 1 anno il 27 aprile non dice né mamma né papà ma dice solo da da da o ta ta ta.E‘ proccupante?io continuo a ripetergli le 2 parole ma fino ad adesso niente.Grazie mille
L’esperto risponde...
Cara Arianna,
i bambini dovrebbero dire la prima parola tra i 7 e i 15 mesi, ma questo accade anche tra i 10 e i 23 mesi.
Questa variazione di età riportata dai testi deriva dal fatto che lo sviluppo del linguaggio è un evento molto soggettivo.
Cerchi di capire se il bambino è interessato al linguaggio quando lei gli parla, se sente e se comprende i suoi stimoli verbali.
Alcuni suggerimenti:
1) guardare il bimbo mentre gli si parla e parlargli spesso a tu per tu, senza interferenze e rumori di sottofondo. Lasci che veda i suoi gesti e le sue espressioni dei viso.
2) Fargli capire di cosa si sta parlando: “Via la maglietta! Glielo dica mentre gliela toglie dalla testa.
3) Corrispondenza tra ciò che pensa (e che trapela dal viso) e che fa. Se gli da un abbraccio mentre dice: chi è il terribile mostro della mamma! Il bimbo si confonde. Meglio dirgli allora: chi è il meraviglioso piccolo della mamma?
Ultima cosa: Einstein aveva 3 anni compiuti quando incominciò a parlare, e i suoi genitori erano davvero preoccupati!
Salve,sono la mamma di 3 bimbi Lorenzo 5 anni e mezzo Anna 4 anni ed Emanuele di 3 mesi,il problema e‘ questo,che la bimba di 4 anni,da quando ha iniziato il nido e poi la materna non parla mai a scuola mentre a casa si ,chiacchiera tanto ovviamente con noi in famiglia .Non so cosa fare x farla sbloccare un po‘ le dico ke deve parlare con le maestre con gli amichetti ma e‘ inutile… aspetto sue notizie x qualche consiglio la ringrazio tanto.
L’esperto risponde...
Cara Ada,
da quanto mi scrive, Anna utilizza il linguaggio nell’ambito familiare, mentre non lo fa nei contesti sociali, quali la scuola materna. Anna presenta quello che gli esperti chiamano mutismo selettivo. I bimbi come Anna, presentano alcuni comportamenti come: girare la testa altrove, guardare a terra, nascondersi in un angolo, succhiarsi il dito, nascondersi in un angolo. Si comportano come se ignorassero l’altro, ma la causa del mutismo selettivo è la grande ansia e paura da parte dei bambini che ne soffrono.
− le suggerisco di non sollecitare Anna a parlare, cosa che può aumentare lo stato di ansia e di disagio nel quale si trova la bimba. L’obiettivo di voi genitori e delle maestre, non dovrebbe essere quello di far parlare Anna, ma consentirle di sentirsi rilassata e a suo agio: sorriderle, sederle vicino, parlarle dolcemente.
− inoltre voi genitori e le maestre, è bene che non mostriate eccessivo entusiasmo per qualunque verbalizzazione di Anna. Ad esempio se Anna parla con altri bambini, mai dire che “sentite” la sua voce perché si rischia di allontanare la bambina.
− Le consiglio di cercare di non fare stare mai sola la bimba: corsi di piscina, un altro sport, o altre attività che potrebbero piacere alla bimba, andare a casa dei vicini, parenti e amici per farla abituare il più possibile a stare con gli altri e a tranquillizzarla sul fatto che non succede niente di male a parlare! Invitare amichetti e altri bambini in casa, meglio se uno alla volta. In ogni caso, mai ri−chiedere ad Anna di parlare!
− le consiglio di evitare alcuni comportamenti che potrebbero rinforzare il problema di Anna, come PUNIRLA, perché aumenta l’ansia, CORROMPERE, cioè promettere cose se Anna parla, FORZARE la bimba a parlare, ACCENTUARE l’importanza di parlare.
− infine: se nonostante questi accorgimenti, vi rendete conto che Anna fatica tanto, potrebbe essere opportuno l’aiuto di uno psicologo infantile. Può telefonare presso l’Azienda Sanitaria della città in cui abita per richiedere un appuntamento (i tempi d’attesa sono in genere abbastanza lunghi) oppure trovarne uno nell’ambito privato. In questo secondo caso può chiedere al pediatra o ad altri genitori che per altre problematiche dei loro bambini vi si sono già rivolti. Con un po’ di impegno, vedrete che i risultati non tarderanno ad arrivare! Mi tenga informata.
Auguri di cuore!
buonasera,gentile dottoressa il mio terzo bimbo ha 28 mesi,e ha problemi nel parlare..lo capisco solo io! é un gran chiacchierone ma le uncihe cose che sa dire sono:"mamma""papà ""nonna""zio""i nomi dei fratelli""e del cane".Ultimamente sa dire bere e acqua! Mi devo preoccupare? grazie
L’esperto risponde...
Cara Anna Maria,
se consulta i testi di maggiore diffusione dicono che il bambino dovrebbe dire la prima parola tra i 7 e i 15 mesi, e che utilizza circa 50 parole dai 18 ai 30 mesi.
In altri testi viene riportato che il bambino dovrebbe dire le sue prime due parole per i 14 mesi, ma è scritto anche che può succedere tra i 10 e i 23 mesi.
In realtà, lo sviluppo del linguaggio è un evento molto soggettivo. Non ho molte informazioni rispetto al suo bambino. Però ad esempio una nascita prematura porta di solito ad un inizio più lento nel parlare, ma la situazione si normalizza intorno ai tre anni.
Inoltre i maschietti di solito iniziano a parlare più tardi delle femmine.
In generale, sarebbe preoccupante se il suo bambino non dicesse neanche una parola, mentre il realtà il usa delle parole e in modo adeguato e poi, come lei scrive, ha voglia di parlare e di comunicare.
Sarebbe importante che lei verificasse se suo figlio ha interesse per le vostre voci e se si concentra in modo naturale ad ascoltare (senza sforzarsi) se qualcuno gli parla.
Alcuni suggerimenti:
1) guardare il bimbo mentre gli si parla e parlargli spesso a tu per tu, senza interferenze e rumori di sottofondo. Lasci che veda i suoi gesti e le sue espressioni dei viso.
2) Fargli capire di cosa si sta parlando: “Via la maglietta! Glielo dica mentre gliela toglie dalla testa.
3) Corrispondenza tra ciò che pensa (e che trapela dal viso) e che fa. Se gli da un abbraccio mentre dice: chi è il terribile mostro della mamma! Il bimbo si confonde. Meglio dirgli allora: chi è il meraviglioso piccolo della mamma?
4) Meglio non cercare di correggerlo, perché non cambierà ciò che dice, ma la disapprovazione lo scoraggerà.
5) Quando lei risponde invece può farlo con il suo linguaggio, senza copiare o adattarsi a quello semplice del bambino. Sarà uno stimolo per la conversazione.
Ultima cosa: Einstein aveva 3 anni compiuti quando incominciò a parlare, e i suoi genitori erano davvero preoccupati!
Mi tenga informata, in bocca al lupo!