Ho una situazione difficile a casa che non riesco a risolvere anche se sono maggiorenne ho deciso di andare al consultorio sperando possano aiutarmi
Ho paura io fuori casa sono molto chiusa ,rigida a casa strillo sono nervosa ,cogli altri non parlo ma ho risposto in malo modo a persone x strada che a mii avviso mi prendeva o in giro
Penso sua giusto dirlo non sono una povera vittima ma ho paura che mi diano della violenta
L’esperto risponde...
Cara Maura, ? stata bravissima a chiedere aiuto al Consultorio. Impari a fidarsi del/della terapeuta con cui lavorer? e racconti tutti i fatti che per lei sono un problema, anche se le sembrano delle banalit?. Da quanto scrive ci sono molti aspetti su cui dovr? concentrarsi e la sua terapia non sar? breve, ma non si preoccupi, vedr? che ci saranno ottimi risultati, anche se non immediati. Rispetto alla mail che mi ha scritto, non mi ha fatto nessuna domanda, quindi non so cosa ha bisogno da me. Se desidera pormi una o pi? domande, sar? lieta di risponderle. In bocca al lupo per il suo percorso di psicoterapia!
Gentile dott.ssa,
grazie per la disponibilit?.
Il mio iter ? stato il seguente:
Novembre: mio figlio di 6 anni e mezzo (prima elementare) visto la prima volta in reparto di neuropsichiatria infantile dal medico specializzando. Consegnati test per genitori ed insegnanti da portare a fine febbraio per seconda visita, intanto devo contattare il distretto sanitario per parent training.
Contattato il distretto, ricevuti altri test diversi (genitori+insegnanti), fatti e consegnati, incontro con la psicologa a met? febbraio che ci dice che il bambino ha un deficit dell?attenzione e che rientra nella adhd (il bambino non era presente al colloquio).
Torno in ospedale per la seconda visita a fine febbraio con i test compilati, il bambino era a casa influenzato, il medico specialista viene informato del colloquio con la psicologa del distretto e della sua valutazione, lui controlla i test appena portati e mi consegna un referto dove afferma ?Ritengo che al momento la diagnosi corretta sia di adhd con aspetti oppositivi limitati all?ambito scolastico? e che ?vi sono alcuni margini di miglioramento?.
Mio figlio quindi ? stato visto fisicamente solo a novembre, e non dallo specialista, e basta. Tutto il resto ? sui test.
Cosa ne pensa?
Grazie
Chiara
L’esperto risponde...
Cara Chiara, ora ho il quadro pi? preciso, grazie. L?iter da seguire ? quello che io le ho indicato nella email precedente. Ora, se il Distretto che ha in carico il bimbo, ha agito in altra maniera (da quanto scrive), immagino che abbia la certezza di avere agito nel rispetto delle linee guida. Mi chiede cosa ne penso. Leggo tra le righe di questa sua domanda, una certa perplessit? rispetto a come sono andate le cose e credo non le sia chiaro il come si sia arrivati alla diagnosi di ADHD, soprattutto alla luce del fatto che il bambino sia stato clinicamente osservato ben poco, contrariamente a quanto dovrebbe essere fatto. Davanti a tali domande che le restano nella testa, il mio consiglio sentito, ? di rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile del privato. Un professionista specializzato, magari in ADHD, che possa vedere 3-4 volte il bambino e che faccia una restituzione a voi genitori su come intervenire sia a livello educativo che burocratico. Pu? essere importante anche recarsi in una citt? vicina alla sua, in cui il professionista lavora. Lo veda come un investimento e non come una spesa, sulla vita della famiglia e soprattutto di un bambino.
Rimango a sua completa disposizione e auguro il meglio a lei e al suo bimbo!
Buongiorno dottoressa,
scrivo per chiedere qual ? il criterio diagnostico per l?ADHD e qual ? il peso dei test valutativi. Vorrei capire se questi servono solo per una iniziale ?scrematura? e poi sta allo specialista confermare la diagnosi, o se ? possibile dichiarare un bambino affetto da ADHD basandosi solo sui test valutativi del comportamento che compilano genitori e insegnanti.
La ringrazio e la saluto
Chiara
messaggio
L’esperto risponde...
Cara Chiara, la diagnosi di ADHD va fatta da uno specialista psicologo specializzato in testistica o da un neuropsichiatra infantile, entrambi possono essere sia liberi professionisti sia dipendenti dell?Azienda Sanitaria. Il bambino per cui si sospetta tale diagnosi dovrebbe essere a Scuola Primaria (no materna). Si parte dall?osservazione fatta dai genitori e dagli insegnanti, questi ultimi possono avvalersi anche di materiale strutturato, ad esempio test ad uso insegnanti. Il bambino deve essere poi visto NECESSARIAMENTE da uno specialista che effettuer? una vera e propria diagnosi avvalendosi di test ad hoc e rifacendosi a precisi criteri, quali fra i pi? significativi, i criteri contenuti nel DSM-V, pagina 68, per la precisione. Il professionista, qualora appuri la presenza di un disturbo specifico ADHD dovr? certificarlo, attraverso una relazione scritta/certificazione, che permette anche l?inserimento in fasce BES di bisogni educativi speciali (fascia A o B) nell?ambito scolastico. Il professionista fornir? inoltre a insegnanti e genitori misure compensative educative e didattiche. La certificazione del professionista dell?ambito privato, pu? essere validata da un collega dell?Azienda Sanitaria e quindi ha lo stesso valore ai fini della validit? della diagnosi per tutti gli usi consentiti dalla legge. In alcuni casi l?istituto Comprensivo, a fronte di tale certificazione, pu? avvalersi di un assistente educatore per affiancare il bambino in alcuni momenti della didattica, chiaramente dopo averne discusso con i genitori. Spero di averle chiarito le idee, se ci sono altre questioni in sospeso, sono qua. Auguri!
Perche molti ragazzi dicono che sono brutta? Mi capita anche per strada infatti dico che non vorrei essere belle ma una bruttezza normale da non essere presa in giro
L’esperto risponde...
Cara Monica, mi pone una domanda a cui non so rispondere. Non la conosco e quindi non so perch? molti ragazzi le dicono che ? brutta. Quello che dico sempre alle donne che frequentano il mio studio di psicoterapia e che voglio dire anche a lei ? questo: non ? importante se una donna sia brutta o bella, alta o bassa, grassa o magra. L?importante ? che ciascuna donna si prenda cura di se, si vesta in modo accurato, con buon gusto e adeguato al suo fisico. Che si comporti con dei modi carini e che sia adeguata alle situazioni, che sia pulita e presentabile. Se fa questo, imparer? a volersi bene e ad accettarsi cos? come ?. Provi a prendersi cura di se, prima di tutto per se stessa, e poi per sentirsi bene con gli altri, poi se ha dei lineamenti belli o poco belli, non ha importanza. Chi le vuole bene, ragazzi compresi, lo far? per quello che lei realmente ?. Si rispetti e si faccia rispettare dagli altri, mostrando un atteggiamento e un comportamento maturo, responsabile e dignitoso. Se questo non basta, si faccia aiutare da una psicoterapeuta ad accettare se stessa. Tanti auguri!
Salve sono affetta da una sorta di mutismo selettivo rido parlo e mi innervosisco solo a casa
Vorrei sapere se e dovuto al bullismo,poich? ai miei tempi non se ne parlava
Sono sempre stata molto timida figlia unica situazione a casa difficile madre depressa padre assente pi? povera rispetto agli altri ,mi mandarono presto alla materna x farmi socializzare…ma …mi presero di mira mi riempirono di morsi mia madre si affid? completamente alle maestre che disse che avrei imparato pure io a darli
Io non ricordo nulla pero pure dalle foto si vede che in pubblico ridevo di pi? e pure cogli estranei mi incontravano e dicevano che parlavo
Un ambiente meno sonob e maschilista chiss?
Se si si pu? guarire?
L’esperto risponde...
Cara Gioia, non so quanti anni lei abbia, perch? nella email non lo specifica. Immagino comunque lei sia molto giovane. Andr? con ordine rispetto a quanto lei scrive, sperando di darle un aiuto. intanto il mutismo selettivo deve essere certificato da un neuropsichiatra infantile o da uno psicologo/psichiatra, quindi quando lei usa questo termine, non so se ? una diagnosi che le ? stata fatta da un professionista oppure se lo ha dedotto lei e da cosa. Se ? stata certificata bisognerebbe sapere meglio la sua diagnosi per capire come intervenire attualmente. Le cause del mutismo potrebbero essere diverse, ma il bullismo pu? di certo avere contribuito al suo problema. Pertanto, l?elaborazione dei traumi relativi agli episodi di bullismo andrebbero affrontati attraverso un percorso psicoterapico. La sua famiglia senza strumenti non la ha di certo sostenuta, quindi questo ? un altro nodo traumatico della sua vita su cui lavorare. Infine, il fatto che lei non abbia ricordi della sua infanzia conferma i vari traumi che ha dovuto subire nel corso della sua vita e che portano all?oblio (cio? a dimenticare) come meccanismo di difesa per non soffrire troppo al continuo sopraggiungere dei ricordi spiacevoli. Il mutismo selettivo pu? essere superato, ma ci sarebbe da fare un lavoro psicologico su tutti gli episodi traumatici che la hanno portata a sentirsi inibita nei confronti degli altri, a sentirsi cos? sbagliata e cos? in difetto quando si trova con altre persone. Le consiglio di fare riferimento prima che pu? all?aiuto di uno psicoterapeuta, del privato se pu? affrontare la spesa, oppure dell?azienda sanitaria. Non so in che citt? lei abiti, come ? organizzata la Sanit? Pubblica, e se ha la possibilit? di recarsi da uno psicologo (guida? Quanto dista da casa sua?).
La prego di non prendere la sua situazione sottogamba ma di farsi aiutare quanto prima e le chiedo anche di scrivermi ancora per darmi altre informazioni: la sua et?, se pu? pagarsi una psicoterapia, in che zona dell?Italia abita, chi ha fatto la diagnosi di mutismo selettivo, quando e a seguito di quali fatti. Oppure se ha altre domande da pormi.
In attesa di sue nuove notizie, le auguro il meglio per la sua vita!
Buongiorno, mio figlio di sette anni alterna periodi in cui ? pi? “bravo” ed ubbidiente ad altri invece in cui ? pi? “maleducato” e sembra far apposta nell’assumere atteggiamenti con l’intento di far arrabbiare (gi? da qualche mese ci? ? iniziato);vorrei sapere se ? da considerarsi normale questa alternanza di comportamento e come dovrei regolarmi perch? tutto ci? ? abbastanza snervante;inoltre ho notato che magari in un momento risponde male e qualche istante dopo chiede le coccole cambiando nuovamente tipo di atteggiamento grazie cordiali saluti
L’esperto risponde...
Cara Laura, gi? nei bimbi dovrebbe esserci una certa armonia nei comportamenti, cio? non ci dovrebbe essere un cambio di umore e di atteggiamenti, n? repentino n? alternato in modo pi? lungo nel tempo.
Mi pare invece che il suo bambino stia creando la sua identit? e sia alla ricerca del suo modo di essere. Mi spiego meglio: nel momento in cui il bambino ? ?bravo e ubbidiente? si sta comportando come lei o come voi genitori chiedete che lui sia. Nei momenti in cui vi provoca sta tentando di trovare una sua identit?, ribellandosi a voi, anche se essendo cos? piccolo, esagera un po', non prende bene le misure. Non so se il vostro modo di essere come persone, prima che come genitori, sia esigente, e in questo caso potrebbe essere che il bambino si senta impigliato dentro maglie di comportamento troppo strette.
? corretto dare una strada al bambino da seguire, ma se lui si deve ?ribellare? perch? sente troppa costrizione, dovreste rivedere il vostro stile genitoriale e il vostro modo di funzionare, e renderlo pi? in sintonia con i bisogni del bambino. Solo in questo modo, il bambino si sentir? visto e preso in considerazione nel suo modo di ESSERE, e non avr? pi? bisogno di provocare o trasgredire.
Non ? semplice lo so per i genitori fare questo tipo di autoriflessione, e se sentite di avere bisogno di una mano, potete rivolgervi ad uno psicologo psicoterapeuta che si occupa di genitorialit?. Resto disponibile per altre domande, riflessioni e confronti.
Tanti cari auguri!
Salve, mio figlio di 3 anni ha tolto il ciuccio senza problemi a Natale…solo che da quel giorno ? diventato babbo dipendente…quello che faceva cn me prima adesso lo vuole fare solo cn lui ( lavarsi,preparare il latte,dormire…tutto…) quando rientro a casa mi caccia addirittura e piange disperato perch? non mi vuole….mi sento inutile e non capisco perch? fa cosi….grazie mille
L’esperto risponde...
Cara Angela,
da quanto leggo, sembra che lei si sia fatta l?idea che il bambino sia ?arrabbiato? con lei per non avere pi? il ciuccio.
Questo significherebbe che ? stata lei a togliergli il ciuccio?! Ma da come scrive ?mio figlio?ha tolto il ciuccio?, sembra che il bimbo spontaneamente abbia lasciato il ciuccio.
Alla luce di queste riflessioni e al di l? del come il ciuccio sia stato tolto, dal momento che il ciuccio consola un piccolo come solo una mamma sa e pu?, il bambino in questo momento di passaggio potrebbe avere bisogno di maggiori attenzioni da parte sua. A supporto di questa ipotesi, vi ? anche il fatto che il bambino quando affronta fasi di passaggio evolutivo o altri eventi importanti (influenza, malattie, ecc?), manifesta regressioni nel comportamento e negli atteggiamenti (cio? fa cose da bambino pi? piccolo che non faceva pi? da un po' di tempo).
Il ciuccio rappresenta una grande perdita sia che il bimbo abbia scelto o meno di lasciarlo, e credo che con i capricci stia chiedendo invece grande vicinanza psicologica e fisica con lei.
Allora? ancora un piccolo sforzo, Angela, che solo una mamma pu? e sa! Tanta pazienza e tante coccole al suo piccolo. Gli stia vicino quando piange e si faccia avanti anche nei momenti in cui il piccolo la scaccia via. ? lei la ?titolare? della vostra relazione, quella che sa orientarla e alimentarla. Vedr? che andr? tutto per il meglio e che dopo che lei far? il primo passo il bambino ceder? e si lascer? andare ai suoi abbracci, perch? ? proprio quello di cui lui ha grande bisogno. Scriva ancora se e quando desidera.
In bocca al lupo!
Salve Tommaso ha 3 anni e sa due settimane ha iniziato la scuola materna…? sempre stato un testone,della serie voglio sempre avere ragione io…pensavo che andando all asilo si sarebbe calmato ,invece si comporta nello stesso identico modo come a casa…fa le bizze,urla x ottenere ci? che vuole ecc…le volevo chiedere, pensa che si calmer?? Ps non ha fatto l asilo nido prima..grazie mille
L’esperto risponde...
Cara Angela, ? normale che il bambino si comporti come sa fare! Se ? sempre stato un testone, immagino che si sia comportato bene i primi tre giorni di materna e che poi abbia tirato fuori il suo modo solito di comportarsi. Rispondo alla sua domanda: Si, Tommaso si calmer?! Ci vorr? per? un po' di tempo?personalmente vedo i primi cambiamenti dopo le vacanze di Natale, soprattutto agli inizi di passaggi faticosi: inserimento al Nido e alla Materna, in prima elementare, ecc?
Le suggerisco di parlare con Tommaso di alcuni episodi accaduti alla materna in cui non si ? comportato bene e chiedergli: ?la prossima volta che ti trovi in questa situazione, invece di urlare cosa puoi fare?? e costruite insieme una risposta, una valida alternativa al comportamento scorretto.
Altra strategia ? quella di intensificare la comunicazione con le maestre per aiutare Tommaso insieme, andando nella stessa direzione. Meglio allearvi perch? il bimbo trarr? beneficio da un?alleanza tra genitori e insegnanti.
Con un po' di pazienza, la situazione migliorer?. Tanti auguri e buona vita!
Salve ho un bambino che compir? 7 anni a dicembre ? sono preoccupata perch? ha spesso crisi di pianto perch? ha paura che i suoi cari e lui possano morire. Devo aggiungere che non riesce a dormire da solo da sempre e ha difficolt? a dormire. Tutti le novit? le vive con ansia e preoccupazione. Vorrei capire come posso aiutarlo.ringrazio in anticipo
L’esperto risponde...
Cara Cinzia,
intanto vorrei rassicurarla perch? (quasi) tutti i bambini e le bambine quando acquisiscono capacit? di pensiero e consapevolezza di ?esistere?, si pongono domande sul dopo la vita, senza darsi una risposta e questo crea angoscia e paura, soprattutto se a pensare che muoiono sono mamma e pap?.
Il mio consiglio ? su pi? fronti. 1: non spaventatevi voi genitori, ma restituite al bambino un senso di normalit?, cio? che ? normale avere queste paure e che voi genitori state bene e non vi capiter? quindi niente. 2: leggere al bambino un libro che parla di questi argomenti, in libreria ce ne sono tantissimi. Uno che le posso consigliare io ?: Il viaggio sul fiume, di Beuscher, LaFeltrinelli. 3: se l?ansia ? molto forte e sta compromettendo in larga parte le giornate del piccolo, le consiglio di rivolgersi ad una psicologa dell?et? evolutiva, che sapr? come aiutarvi attraverso un percorso clinico.
In bocca al lupo di cuore!
Salve, Mio figlio ha tre anni e da un mese non fa altro che fare bizze di continuo a tutte le ore…nn riesco mai a calmarlo anzi se mi avvicino urla ancora di piu… se poiper caso riesco a calmarlo allora trova il modo di fare un’altra bizza… io non ce la faccio piu…
L’esperto risponde...
Cara signora,
Tutti i bimbi, e anche il suo, fanno le bizze e i capricci per comunicare qualcosa ai genitori. Allora se desidera che il bimbo non faccia pi? le bizze, bisogna prima capire perch? le fa!
Non conosco la storia del piccolo n? della vostra famiglia, per? posso ipotizzare che ci sia una richiesta di attenzioni, di coccole, che suo figlio sta chiedendo e invece di chiedere a parole, lo fa con il comportamento. Quello che io chiedo a lei ? se ci sono stati cambiamenti da quando il bimbo ha iniziato a fare i capricci? C'? qualcosa di diverso o di nuovo nella vostra vita?
Intendo anche piccoli cambiamenti, come ad esempio fine asilo nido, cambio di orari nel m?nage familiare, ecc...
Provi a riflettere su questo e aiuti il piccolo a superare il disagio, parlandogli, spiegando e aumentando le attenzioni verso di lui.
Altra cosa importante da fare ? parlare col piccolo tastando il terreno, dato che a tre anni i bimbi sono gi? capaci di comunicare a sufficienza usando il linguaggio.
Spero di averle dato una chiave di lettura del problema e qualche arnese per comportarsi in modo nuovo con suo figlio. Sicuramente dopo i miei stimoli, sorgeranno nuove domande dentro se stessa. Non esito a scrivermi ancora.
In bocca al lupo!