Il latte preferito dalle mamme
Francesco Rando
Sono un Medico Chirurgo Specializzato in Ginecologia ed Ostetricia presso la Facolt? di Medicina di Napoli, laureato a pieni voti. Svolgo anche attivit? di docente di chimica cosmetologia, fisiologia e dermatologia e sono autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Pratico la mia professione in varie strutture ospedaliere a Napoli e sono esperto in ecografie 3D. Sar? lieto di rispondere ad eventuali dubbi legati a contraccezione, fertilit?, infertilit? e gravidanza.
Gentilissima Sig.ra
la risposta alla sua domanda risulta molto complessa e spero di essere chiaro.
Innanzittuo bisogna fare una datazione, ovvero a che epoca di gravidanza il virus è entrato in contatto. La positività IgM per il Citomegalovirus deve solo porre attenzione a doverla sottoporre ad ulteriori accertamenti per valutare se il virus è passato al feto.
L‘ accertamento prenatale (es. amniocentesi, ecografia) consente di verificare se il prodotto del concepimento è stato interessato o no dall‘infezione. Infatti, la madre che contrae l‘infezione primaria da CMV durante la gravidanza trasmette l‘infezione al feto con una variabile tra il 35 e il 50% dei casi. Se l‘infezione non viene trasmessa, il virus non può causare danni al feto.
I danni provocati al feto sono: microcefalia, calficicazioni cerebrali, sordità, ma questo solo nel 10% dei casi.
Per questo motivo il suo ginecologo sicuramente le indicherà la strada migliore per lei ed il piccolo.
Spero di esserle stata utile. A presto