Il latte preferito dalle mamme
Barbara Paolinelli
Sono psicologa e psicoterapeuta, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento, luogo in cui svolgo la libera professione. Sono lieta di rispondere a domande che riguardano la genitorialit? e altre problematiche di natura psicologica legate all’infanzia.
gentile dottoressa sono monica di 32 anni ho appana partorito il 3 figlio io a prescindere che ho partoriti non riesco mai a fare una dieta quando vado dal dietologo mi dice di rivolgermi ad un psicologo perche ho sempre attacchi di fame nervosa sopratutto cose dolci e di notte mi alzo spesso per mangiare merendine e biscotti non riesco a farne ameno ho bisogno di aiuto se mi dice x favore cosa fare?grazie
Le confermo che i risvegli notturni per attacchi di fame sono un comportamento di natura psicologica. In genere alla base ci sono delle paure e delle ansie che ci si porta dietro dall’infanzia e da qualche parte dentro di se nasce l’idea che attraverso l’assunzione di cibo le paure e le ansie si placheranno. Poi in realtà ci si accorge che le ansie non diminuiscono, se non per qualche secondo, e in più si aggiunge il senso di colpa per l’abbuffata notturna.
Inoltre i cibi dolci sono legati al bisogno di affetto, rassicurazioni e cure. Io non conosco il suo passato, ma è necessario andare a cercare là le cause del suo bisogno di alzarsi a mangiare cibi dolci per sentirsi rassicurata, protetta e meno in ansia.
In parte, la sua difficoltà è legata anche al presente: scrive che ha tre figli, ha appena avuto il terzo. Sicuramente motivi per sentirsi agitata e in ansia ce ne sono anche nel presente! Ma ho idea che questa sia solo una parte del problema, perché lei scrive “a prescindere dalla nascita del mio terzo figlio”, frase questa che mi fa ipotizzare che anche lei abbia una certa consapevolezza che il problema degli attacchi di fame notturni esistesse anche prima.
Lei mi chiede cosa fare: il consiglio che voglio darle è di rivolgersi ad uno psicologo. Può telefonare all’Azienda Sanitaria della sua città e fissare un appuntamento, in genere non serve neanche l’impegnativa del medico di base.
Questa può essere un’occasione importante per parlare con un esperto dei suoi problemi, del suo presente e del suo passato, delle sue paure e ansie. Lo psicologo è lì per ascoltarla, aiutarla a stare bene, senza giudicarla e nel rispetto della sua privacy in virtù del segreto professionale.
È necessaria un po’ di costanza nel percorso di psicoterapia, rispettando gli appuntamenti, l’orario e il giorno del colloquio.
Imparerà ad affrontare e a superare le sue ansie, paure e pensieri tristi e dolorosi attraverso il supporto di un’altra persona e i dolci le serviranno solo durante il giorno per una merenda insieme ai suoi tre bambini!
Mi tenga informata.
Auguri di cuore!