Il latte preferito dalle mamme
Francesco Rando
Sono un Medico Chirurgo Specializzato in Ginecologia ed Ostetricia presso la Facolt? di Medicina di Napoli, laureato a pieni voti. Svolgo anche attivit? di docente di chimica cosmetologia, fisiologia e dermatologia e sono autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Pratico la mia professione in varie strutture ospedaliere a Napoli e sono esperto in ecografie 3D. Sar? lieto di rispondere ad eventuali dubbi legati a contraccezione, fertilit?, infertilit? e gravidanza.
L’orgasmo femminile può essere facilmente condizionato dai meccanismi del “trattenersi” e del supercontrollo che sono, probabilmente, fondamentali nella patogenesi di questo disturbo.
Molto spesso all’origine di una situazione di anorgasmia c’è la presenza un effetto inibitorio dell’ansia durante il rapporto. Tale ansia può essere dovuta inizialmente alla novità, a paure sessuali, a traumi pregressi (es. abuso sessuale), a un rapporto non adeguato col partner, al timore di perdere il controllo (e di fare o dire qualcosa di sconveniente), ecc.
A causa di tale ansia la donna ha paura di “lasciarsi andare” e si “trattiene” di fronte alla sensazioni sessuali, nel momento in cui esse diventano più intense. Col passare del tempo tale meccanismo di controllo si rafforza sempre di più fino a diventare automatico e a non poter più essere controllato volontariamente. La donna, quindi, non sperimenterà più l’orgasmo nemmeno quando è calma, innamorata, propriamente stimolata e reattiva per ogni altro verso.
In alcuni casi quest’ansia può diventare ansia da prestazione. La donna insegue continuamente l’orgasmo, come dimostrazione di normalità e di amore per il partner, accelerando ad ogni costo l’evento e cercando di “sentire” quanto più possibile. Proprio tale eccessiva attenzione impedisce, ancora una volta, il lasciarsi andare all’immaginazione e alle proprie emozioni, rendendo il rapporto troppo limitato alla sua concretezza.
L’obiettivo primario della terapia è quello di diminuire o eliminare il supercontrollo involontario del riflesso orgasmico.
Il trattamento consiste nell’insegnare alla paziente a focalizzare la sua attenzione sulle sue sensazioni premonitorie associate all’orgasmo. La paziente deve imparare a non rinnegarle e per questo deve essere distratta dal ipercontrollo inibitorio che ha esercitato inconsciamente su questa reazione. Per eliminare il supercontrollo e l’inibizione la paziente si impegna in esperienze sessuali prescritte, studiate in modo da insegnarle a smettere di intralciare il naturale processo della scarica orgasmica.
Tramite la psicoterapia, inoltre, si cerca di promuovere la presa di coscienza e la risoluzione dei condizionamenti culturali e educativi che hanno originariamente spinto la paziente a “trattenere” il suo orgasmo.
Spero di esserle stato utile.