Il latte preferito dalle mamme

Barbara Paolinelli

Psicologa e Psicoterapeuta

Sono psicologa e psicoterapeuta, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento, luogo in cui svolgo la libera professione. Sono lieta di rispondere a domande che riguardano la genitorialit? e altre problematiche di natura psicologica legate all’infanzia.

Per informazioni più precise sullo stato del bambino e sulle domande esposte su questo sito si prega di consultare uno specialista.

francesca

Buongiorno! Ho un figlio di 3 anni, da qualche notte il mio bambino si sveglia in preda ai pianti e mi chiama urlando nel panico più totale.
Quale può essere il motivo, e come posso comportarmi per calmarlo?
Dimenticavo di dire che da alcuni mesi io e il suo papà ci siamo separati. Io e il bambino viviamo sempre nella stessa casa.
Grazie.

L’ESPERTO RISPONDE…

Gentile signora, ci troviamo davanti ad un pianto disperato nella notte e al panico, come lei lo definisce. Questo comportamento ha a che fare con degli incubi notturni e proprio gli incubi sono una tra le cause più comuni di risvegli notturni nei bambini.

Circa la metà dei bambini osservati negli studi ne soffrono. I risvegli sono dovuti a incubi, anche se non sappiamo quali siano i sogni del bambino, che cosa pensi o cosa gli succede nel sonno.
Certi bambini ne soffrono, poi passano dei periodi tranquilli, altri si svegliano terrorizzati due o tre volte la settimana e continuano così per mesi.
Non si sa con esattezza che cosa causi gli incubi nei bambini e negli adulti, ma sappiamo che sono collegati all’ansia e alla tensione.
Quello che viene riportato in fondo alla sua lettera può essere una delle chiavi di spiegazione e di lettura del comportamento del bambino.
Una separazione di mamma e papà, la nascita di un fratellino, aver iniziato a lavorare e lasciare il bambino alle cure di qualche altra persona, è cambiata l’assistente del nido che preferiva, siete appena tornati dalle vacanze, il bambino è stato ricoverato in ospedale oppure è stato a lungo malato in casa: tutti avvenimenti che creano ansia e tensione nel bambino.

Rispetto al cosa fare per calmare il bambino, non sempre si possono eliminare le cause della tensione, ma si può sempre aiutare il bambino dimostrandosi particolarmente affettuosi e tolleranti, e magari parlare di ciò che sta accadendo. Anche un bambino che non sa usare molte parole può essere tranquillizzato se i genitori gli dicono con semplicità che sanno che è agitato e che ne capiscono il motivo.
In ogni caso il consiglio è di correre subito dal bambino appena lo sentite piangere: uno sguardo alla vostra figura familiare, una consolante carezza e il bambino si riaddormenta. Al mattino non ricorderà niente. Se invece non arrivate in fretta il bambino si impaurirà sempre di più e il suo stesso pianto lo inciterà a piangere sempre più disperatamente.

Nel periodo critico della vita del bambino sarà utile che voi pretendiate un po’ meno dal bambino: questo atteggiamento tollerante e la certezza che voi lo amate come lui ama voi ridurrà la tensione che ha determinato l’insorgere degli incubi.
La teoria di fondo di quanto detto è che un bambino che soffre di incubi può migliorare se per un certo periodo viene trattato come se fosse più piccolo di quello che è in realtà. È evidente che c’è qualcosa che lo disturba e che lo fa sentire inadeguato alle esigenze della vita. Trattatelo come se fosse più piccolo e non domandategli troppo, in modo che possa affrontare con facilità ciò che gli viene chiesto: è probabile che gli incubi diminuiscano gradualmente.

Mi tenga informata, in bocca al lupo!

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