Il latte preferito dalle mamme

Barbara Paolinelli

Psicologa e Psicoterapeuta

Sono psicologa e psicoterapeuta, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento, luogo in cui svolgo la libera professione. Sono lieta di rispondere a domande che riguardano la genitorialit? e altre problematiche di natura psicologica legate all’infanzia.

Per informazioni più precise sullo stato del bambino e sulle domande esposte su questo sito si prega di consultare uno specialista.

anna maria

buonasera,gentile dottoressa il mio terzo bimbo ha 28 mesi,e ha problemi nel parlare..lo capisco solo io! é un gran chiacchierone ma le uncihe cose che sa dire sono:"mamma""papà ""nonna""zio""i nomi dei fratelli""e del cane".Ultimamente sa dire bere e acqua! Mi devo preoccupare? grazie

L’ESPERTO RISPONDE…

Cara Anna Maria,

se consulta i testi di maggiore diffusione dicono che il bambino dovrebbe dire la prima parola tra i 7 e i 15 mesi, e che utilizza circa 50 parole dai 18 ai 30 mesi.

In altri testi viene riportato che il bambino dovrebbe dire le sue prime due parole per i 14 mesi, ma è scritto anche che può succedere tra i 10 e i 23 mesi.

In realtà, lo sviluppo del linguaggio è un evento molto soggettivo. Non ho molte informazioni rispetto al suo bambino. Però ad esempio una nascita prematura porta di solito ad un inizio più lento nel parlare, ma la situazione si normalizza intorno ai tre anni.

Inoltre i maschietti di solito iniziano a parlare più tardi delle femmine.

In generale, sarebbe preoccupante se il suo bambino non dicesse neanche una parola, mentre il realtà il usa delle parole e in modo adeguato e poi, come lei scrive, ha voglia di parlare e di comunicare.

Sarebbe importante che lei verificasse se suo figlio ha interesse per le vostre voci e se si concentra in modo naturale ad ascoltare (senza sforzarsi) se qualcuno gli parla.

Alcuni suggerimenti:

1) guardare il bimbo mentre gli si parla e parlargli spesso a tu per tu, senza interferenze e rumori di sottofondo. Lasci che veda i suoi gesti e le sue espressioni dei viso.

2) Fargli capire di cosa si sta parlando: “Via la maglietta! Glielo dica mentre gliela toglie dalla testa.

3) Corrispondenza tra ciò che pensa (e che trapela dal viso) e che fa. Se gli da un abbraccio mentre dice: chi è il terribile mostro della mamma! Il bimbo si confonde. Meglio dirgli allora: chi è il meraviglioso piccolo della mamma?

4) Meglio non cercare di correggerlo, perché non cambierà ciò che dice, ma la disapprovazione lo scoraggerà.

5) Quando lei risponde invece può farlo con il suo linguaggio, senza copiare o adattarsi a quello semplice del bambino. Sarà uno stimolo per la conversazione.

Ultima cosa: Einstein aveva 3 anni compiuti quando incominciò a parlare, e i suoi genitori erano davvero preoccupati!


Mi tenga informata, in bocca al lupo! 
 

 

Invia una domanda