Il latte preferito dalle mamme

Da 0 al 4 mese, l’allattamento

Da 0 al 4 mese, l'allattamento

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Cosa succede dopo la nascita?
Il rapporto mamma-bimbo, mese dopo mese

Dopo 9 mesi passati all’interno del pancione della mamma, il bambino conosce per la prima volta il mondo. Ha vissuto per tutto questo tempo all’interno di un ambiente sicuro?dove era protetto e nutrito dalla e attraverso la placenta. Dopo il?taglio del cordone ombelicale?– detto anche?funicolo, – il neonato deve adattarsi alla sua nuova casa, la vita extra-uterina. Deve imparare a respirare con i suoi polmoni e a nutrirsi attraverso il proprio apparato digerente (questo gli permette di compiere un normale ciclo digestivo: suzione, digestione, assorbimento, metabolismo, evacuazione).

Il legame madre-bambino

Il legame madre-bambino, che nasce gi? all’atto del concepimento per molte donne, cresce e si rafforza con l’allattamento al seno. La qualit? del rapporto con la mamma si sviluppa durante i primi mesi di vita del bambino: ? lei, generalmente ad occuparsi del benessere psico-fisico del neonato e a farsi carico?(? sempre un dolcissimo lavoro, vero mamma?) delle cure da dargli. Per gli esperti, si parla di legame sicuro?tra mamma e bimbo quando si riesce ad avere un rapporto equilibrato fra i due: la donna si occupa di se oltre che del bambino e riesce a dare la giusta importanza ad ogni pianto, riconoscendo le esigenze del nascituro.

Propriet? del latte materno

Il?latte materno?rappresenta il simbolo del forte legame esistente tra una madre ed un figlio: ?, infatti, l’alimento pi? naturale che esiste e l’allattamento al seno il dono d’amore pi? grande dopo quello della vita. E’ il modello ideale di riferimento a cui aspirare per la formulazione?del latte artificiale: il latte della mamma, insomma, ? perfetto?sotto ogni punto di vista: nutrizionale, psicologico e scientifico.?Nel corso del tempo, infatti, sono stati condotti numerosi studi sulle propriet? del latte materno ed ? stato appurato che i fattori essenziali sono:

?? 1. componente proteica (anticorpi di secrezione con funzione protettiva),
?? 2. componente lipidica?(grassi essenziali e polinsaturi responsabili delle funzioni visive ed intellettive),
?? 3. componente glucidica?(oligosaccaridi regolatori dell’ecosistema intestinale).

Il latte materno non va considerato solo il nutrimento ideale per il bambino nel primo anno di vita per un corretto sviluppo della sua crescita ma anche – scientificamente, – un sistema biologico che cambia la sua composizione in base alla dieta materna ed in funzione delle esigenze del piccolo.?La ricetta del latte della mamma, per capirci meglio, cambia i suoi?ingredienti?in base a cosa mangia la mamma e a quello che serve al bimbo in quello specifico momento: un vero miracolo della natura! Il latte materno ? ricco di fattoricosiddetti?bio-attivi, che comprendono:

?? ????? ormoni (dell’ipotalamo, ipofisi, tiroide, paratiroidi e del surrene). Uno di questi, il cortisolo, ?seleziona a livello intestinale i batteri utili a mantenere adeguata la flora intestinale.
?? ????? frammenti proteici, tra cui quelli che servono alla maturazione della mucosa intestinale con la funzione specifica di bloccare le proteine che potrebbero scatenare le allergie.
?? ????? nutrienti, tra cui nucleotidi e latto-ferrina.
?? ????? citochine, ovvero sono il mezzo di comunicazione e coordinamento tra le diverse cellule del sistema immunitario.

Alcuni dei fattori presenti nel latte materno rafforzano e contribuiscono alla maturazione del sistema immunitario del bambino, regolandone funzioni e risposte agli stimoli. Il tuo latte, mamma, ? quindi in definitiva l’alimento pi? completo per la sua?crescita. E’, inoltre, anche economico (diremmo, per assurdo, gratis)! Assicura, infatti:

????? tutti i nutrienti che servono al bambino per una crescita corretta (adeguatezza nutrizionale)
????? la funzione immunitaria: ha propriet? antinfiammatorie, anti-infettive e immuno-modulanti
????? la produzione di bifido-batteri intestinali (corretto sviluppo della flora batterica)
????? la diminuzione del rischio di carenza di ferro nei primi sei mesi di vita del neonato
????? il corretto sviluppo dei sensi?attraverso?esperienze sensoriali sfruttando?la trasmissione del calore e la stimolazione del gusto, dell’olfatto e del tatto
????? la facile somministrazione al nascituro: ? sempre alla temperatura ideale?e con la giusta combinazione di ingredienti nutrienti grazie alla sua capacit? di mutare in funzione delle esigenze del neonato.

Se non c’? abbastanza latte materno

Quando non ? disponibile in parte o c’? la totale assenza di latte materno cosa succede? Per prima cosa, mamma, stai tranquilla: non ? colpa tua o hai sbagliato qualcosa durante la gravidanza. E’ una situazione comune a molte donne: nell’antichit?, per esempio, le?nutrici aiutavano le mamme allattando per loro i figli (tra le altre funzioni che svolgevano) quando queste esaurivano o avevano una scarsa?produzione?di latte. Quindi, non sei sola. Come procedere se il tuo bambino non si sazia con il tuo latte e resta attaccato al seno aspettandone ancora? O se, in alcuni casi, non si ha proprio latte?

Ecco come procedere: calmati, rilassati e contatta?il tuo pediatra di fiducia. Il tuo medico, infatti, sapr? consigliarti correttamente l’impiego del tipo e delle quantit? di un latte formulato in base alle necessit? del tuo bambino. Ogni neonato infatti ha esigenze differenti: c’? il pi? mangione e quello che, invece, mangia poco e spesso. Questo porta ogni bimbo ad aver bisogno di un latte?che incontri la sua fame ed il suo bio-ritmo.

Quanti tipi di latte artificiale esistono?

“Abbastanza” ? la risposta giusta: ma, come gi? sottolineato pi? volte, il latte artificiale?giusto?? quello che va incontro alle reali esigenze e necessit? di crescita di ogni bambino. Esistono, quindi, vari tipi di formule:

????? latte 0 per i prematuri
????? latte 1 per i neonati fino allo svezzamento
????? latte speciale per quei bimbi che, in corso dall’allattamento, presentano problemi particolari: reflusso, coliche, rigurgito, intolleranze alle proteine del latte vaccino

Queste tipologie di latte, detti?adattati, hanno come obbiettivo quello di?aiutare le mamme ad integrare il latte materno laddove ce ne fosse la reale necessit??(perch? non se ne produce abbastanza o ve ne ? una totale assenza). Questo ? importante ricordarlo sempre: il latte artificiale non ? assolutamente un sostitutivo del latte materno ma ? un aiuto nel caso in cui ci fosse l’esigenza da parte della mamma di integrare l’azione di quello prodotto naturalmente.?I latti adattati?inoltre vengono cos? chiamati proprio perch?,?ispirandosi alla miglior formula che la natura ci ha donato (quello materno, ndr.) nei laboratori di ricerca ci si pone l’obiettivo di riprodurre in gran parte i?benefici del latte materno per garantire al neonato un adeguato apporto nutrizionale.
Ogni azienda investe nella ricerca per il miglioramento della propria formulazione del proprio latte: tutte assolutamente valide ma che restano, comunque, differenti l’una dall’altra. Per questo motivo esistono latti arricchiti con LCPufa, bifido-batteri, Omega 3 e 6. La spiegazione ? semplice e quanto mai banale: i latti artificiali sono differenti gli uni dagli altri perch? ? impossibile clonare in toto la formula del latte materno!

Il bimbo cresce (e anche la sua fame!)

Giorno dopo giorno, grazie alle cure amorevoli dei genitori ed al latte con i suoi nutrienti, il bambino cresce. Comincia ad interagire con il mondo che lo circonda, dorme meno di giorno perch? pi? stimolato dai suoni dell’ambiente, si gode le coccole di tutti quelli che gli ronzano intorno (cos? mamma e pap? guadagnano 5 minuti di pausa ed il bimbo tantissime coccole dagli zii, amici e parenti). Comincia a riconoscere i volti e le voci dei genitori, mette a fuoco le immagini pi? nitidamente, sorride, comincia ad emettere suoni e risolini, cerca le rassicuranti braccia materne quando ha paura. All’ora della pappa non ce n’? per nessuno: il tuo bambino si fa capire con una chiarezza cristallina. Ha fame!

4 mesi: il latte non basta pi?, comincia lo svezzamento

“Mamma, sono grande! Ho gi? quattro mesi: posso avere altro oltre il latte?” – Queste sarebbero le parole del tuo bimbo se solo sapesse gi? parlare. Fortunatamente a quell’et? decidi ancora tu (con l’assistenza del pediatra): quindi, svezzamento si o no? Qual ? il?mese giusto?per cominciare ad integrare alla sua dieta a base di latte qualche cibo un po’ pi? solido?

Per decenni gli esperti hanno sostenuto che ci fosse la necessit? di ritardare il pi? possibile lo svezzamento per ridurre il rischio di allergie. Infatti, si cominciava ad integrare cibi solidi nella dieta del neonatoverso i 6 mesi: lo svezzamento cominciava con il brodo vegetale, proseguendo con il passato di verdure (e relative fatture della lavanderia), quindi la carne liofilizzata prima omogeneizzata poi. Un passo per volta, il bambino veniva indirizzato a mangiare cibi pi? consistenti.
Il metodo utilizzato per decenni dalle nostre bisnonne, nonne e mamme per? viene messo in discussione dalle Linee Guida Internazionali che anticipano lo svezzamento dal sesto al quarto mese del bambino: tra la 17esima e la 28 settimana di vita esiste una sorta di finestra all’interno della quale l’introduzione degli alimenti solidi incide maggiormente sui meccanismi di tolleranza e non sull’induzione della risposta allergica. Si, ma cosa significa? In sostanza, svezzare il bambino verso i 4 mesi aiuterebbe l’organismo del piccolo a non sviluppare allergie.

Il metodo degli assaggini

Stravolgiamo le?tradizioni?o impariamo dall’innovazione? Ricordiamoci sempre che?svezzare?significa comunque cambiare un’abitudine quindi combiniamo comunque l’alimentazione a base di latte con quella di cibi solidi. La soluzione pi??adatta ??il metodo degli?assaggini. Dal quarto al sesto mese ? utile cominciare a far assaggiare al bambino pi? cibi solidi, dalla purea di patate al cucchiaino di brodo vegetale, ai frullati di frutta tenendo bene a mente di?mantenere alla base della dieta del bambino il latte materno o?nel caso in cui dovesse mancare?il latte adattato, meglio se arricchito di bifido-batteri.

Svezzamento al quarto mese

Qualche consiglio pratico per cominciare a svezzare il tuo bambino dal suo quarto mese di vita:

????? nelle prime due settimane puoi cominciare?con frutta fresca biologica, sbucciata, grattugiata o omogeneizzata, in alternativa. Ti consigliamo la pera o la mela, per cominciare: sono pi? gustose e pi? facili da digerire per il bambino. Scegli di dar da mangiare la frutta verso met? mattinata o pomeriggio o dopo la poppata delle 12.
????? nelle due settimane seguenti passa alla carne fresca (manzo, cavallo). Attenta sopratutto alla cottura: deve essere ben cotta ed omogeneizzata in casa o in commercio con le dovute attenzioni del caso. Le carni bianche come pollo, tacchino, vitello vanno bene solo se sono certificate come?ruspanti?o allevate senza aggiunta di additivi ormonali, quindi biologiche.